Il merlo indiano in domesticità: alloggio e pulizia

Scritto da Debora Romano dott.sa Debora Romano nella categoria Uccelli
Il merlo indiano in domesticità: alloggio e pulizia
  • Tutti i consigli per l'allevamento, dalla costruzione della gabbia - o della voliera
  • Come far riprodurre il merlo indiano in cattività
  • Manutenzione scrupolosa per un ambiente sempre igienico, pulito e confortevole

Nella sezione dedicata ai rapporti con l'uomo abbiamo visto che i merli indiani sono ottimi volatili ornamentali per la facilità con la quale si adattano alla vita domestica, giungendo ad affezionarsi al padrone.

Per il corretto mantenimento di questi uccelli, come di qualsiasi altro animale, è necessario seguire alcune norme fondamentali, che verranno illustrate nei prossimi paragrafi.

Alloggio in gabbia

I merli indiani posti in vendita nelle uccellerie sono quasi sempre tenuti in gabbie di ridotte dimensioni, e purtroppo molti acquirenti una volta portato a casa l'animale continuano a tenerlo rinchiuso in un contenitore del genere.

La cosa dev'essere assolutamente evitata, perché sono animali vivaci e per mantenersi in salute necessitano di ampia possibilità di moto.

La scelta della gabbia è di grande importanza. Si tenga presente che un buon contenitore dev'essere comodo per i volatili che vi alloggiano e per l'allevatore che di essi si prende cura: i primi devono potersi muovere liberamente, e il secondo deve poter effettuare le pulizie rapidamente e con tutta comodità.

Occorre dare la preferenza alle gabbie di ferro zincato, cromato o plasticato, evitando di acquistare quelle con parti di legno che del resto, un tempo molto comuni, si vanno facendo sempre più rare in quanto prodotto di un'attività artigianale in via di estinzione. Le parti di legno delle gabbie e degli accessori sono sconsigliabili perché offrono comodo ricetto ai parassiti degli uccelli, e anche perché di più rapido deterioramento e di meno agevole pulizia.

Per quanto riguarda la forma, si scartino le gabbie rotonde o cilindriche e quelle dalle forme più o meno barocche, quasi sempre espressione di cattivo gusto. Il formato di gabbia ideale è quello rettangolare, senza fronzoli, e con maggior sviluppo in lunghezza e non in altezza.

Le dimensioni della gabbia devono essere proporzionate alla taglia dei merli indiani ospitati: per quelli che non superano i 28 centimetri di lunghezza, è necessario quanto meno un gabbione d'un metro di lunghezza (altre misure in proporzione), mentre per quelli di maggior taglia è necessario fare ricorso alla voliera.

Poiché non è facile reperire in commercio gabbioni lunghi oltre un metro, ci si può trovare nella necessità di costruire in casa il contenitore per il proprio merlo indiano: lo si potrà agevolmente fare utilizzando rete metallica (zincata o plasticata) a maglie quadrate o rettangolari elettrosaldate.

Sistemazione degli accessori

Tutti gli accessori riguardanti l'alimentazione e l'igiene dei volatili (come mangiatoie, beverini e vaschetta per il bagno) devono essere in posizione ben accessibile all'allevatore, e possibilmente estraibili dall'esterno della gabbia senza dover introdurre la mano.

Ogni gabbia dev'essere munita d'un doppio fondo a sbarrette o rete e a cassettino; il primo impedisce la fuoriuscita degli uccelli quando il secondo viene estratto per l'eliminazione dei rifiuti depositatisi sul fondo. Meglio ancora se sopra al cassettino per la raccolta dei rifiuti è sistemata un'apposita griglia metallica, che dev'essere agevolmente estraibile dall'esterno, e che serve a impedire agli uccelli di zampettare sul sudiciume.

Mantenimento in libertà

Si è detto che i merli indiani si ammansiscono al punto da poterli tenere liberi, ma in ogni caso ciò va fatto con le debite precauzioni onde evitare che rimangano vittime di qualche incidente.

In un appartamento di città è conveniente farli uscire di tanto in tanto dalla gabbia, a patto che tutte le finestre siano chiuse con i vetri o con una zanzariera perché se dovessero uscirne sarebbero quasi certamente perduti.

In campagna, potendo contare su un pennuto completamente addomesticato, la libertà può essere concessa in un certo periodo della giornata, tenendolo sempre sotto controllo e dopo essersi accertati che non esistano pericoli (cani, gatti ecc.). Però è molto più sicuro costruire una spaziosa voliera, in cui potranno muoversi a loro agio senza correre alcun rischio.

Locale d'allevamento

I merli indiani sono animali robusti ma durante la notte e nei mesi freddi devono essere convenientemente protetti, trattandosi di uccelli di origine esotica.

Molto importante è la scelta del locale d'allevamento - in genere costituito da una stanza della propria abitazione - che deve essere luminoso e soleggiato almeno per qualche ora al giorno, nonché privo di umidità e di correnti d'aria.

Sistemazione della gabbia

Assolutamente da escludere i locali bui, afosi o umidi, tipo soffitte, ripostigli, scantinati ecc.

Anche la cucina, a causa delle variazioni di calore e del vapore che si sprigiona dalle pentole sui fornelli, è un locale poco indicato per la collocazione d'una gabbia con uccelli, anche se nella maggioranza dei casi è proprio lì che gli orisicoltori finiscono per sistemare i propri uccelli. Se non è possibile piazzare altrove la gabbia si cerchi almeno di ridurre al minimo gli inconvenienti derivanti dalla sistemazione in cucina, collocando la gabbia il più lontano possibile dai fornelli e munendo l'ambiente d'un aeratore (consigliabile il modello a elica che si applica al vetro della finestra) per rinnovare l'aria ed eliminare i vapori di cottura.

È essenziale che nella cucina non vi sia la minima perdita di gas, perché i volatili sono di gran lunga più sensibili dell'uomo alla sua azione venefica.

Molte persone hanno l'abitudine di sistemare la gabbia su un balcone durante il giorno. Agli uccelli giova prendere aria e sole, ma il sistema è ugualmente sconsigliabile sia perché in tal modo essi restano esposti anche al vento, sia perché spesso si lasciano in tale posizione per troppo tempo e rischiano di dover sopportare l'abbassamento serale della temperatura, quando la dimenticanza non si prolunghi sino a esporli ai freddi notturni o addirittura alla pioggia. Molto meglio lasciare la gabbia nella stanza, avendo cura di sistemarla davanti a una finestra aperta in modo che possano usufruire di aria e sole senza eccessiva ventilazione. Naturalmente bisogna evitare la formazione di correnti d'aria. Inoltre la gabbia esposta al sole dev'essere sempre parzialmente schermata (con un foglio di giornale o, meglio, con un panno verde) in modo che il merlo indiano abbia l'alternativa di stare all'ombra.

Le finestre del locale in cui si tengono gabbie con uccelli vanno munite di zanzariera, che oltre a proteggerli da fastidiosi insetti impedisce la fuga dei volatili eventualmente usciti dalla gabbia.

Per quanto concerne l'esposizione del locale d'allevamento, ricordiamo che quelle ideali sono a sud-est o a sud-ovest, ma anche esposizioni a est, a sud o a ovest sono accettabili; del tutto da evitare, invece, è l'esposizione a nord. Ripetiamo: ciò che conta è che la stanza sia luminosa e solcata per qualche ora al giorno dai raggi solari, che però non devono dardeggiarvi implacabili nelle ore più calde con il risultato di innalzare troppo la temperatura ambiente e rendere l'aria afosa.

Alloggio in voliera interna

Un ottimo sistema per tenere i merli indiani in un appartamento cittadino è quello di fare ricorso, anziché a una gabbia o a un gabbione, a una vera e propria voliera interna, soluzione decisamente da preferire se si dispone dello spazio necessario. E sarà naturalmente la disponibilità di spazio a condizionare le dimensioni della voliera interna che farà vivere gli animali in maniera più confortevole, risultando comoda anche per l'allevatore che vedrà ridotti gli interventi di manutenzione.

In pratica una voliera interna non è che un gabbione particolarmente grande: la si potrà facilmente costruire da sé utilizzando la già citata rete metallica zincata o plasticata a maglie elettrosaldate, rettangolari o quadrate.

Premesso che quanto più una voliera è grande tanto meglio assolve il suo compito, precisiamo che per volatili di questa taglia la lunghezza deve essere di almeno un paio di metri. Per le voliere collocate all'interno d'un ambiente chiuso - si tratti di apposito locale o di una stanza dell'appartamento - non c'è bisogno di adottare accorgimenti particolari oltre a quelli già indicati per la sistemazione delle gabbie, e cioè che si disponga di un locale asciutto, arieggiato ma privo di correnti d'aria, luminoso e soleggiato almeno per qualche ora al giorno.

Alloggio in voliera esterna

Chi possiede almeno un fazzoletto di giardino può costruire una bella voliera esterna che rappresenta la soluzione ideale per il mantenimento dei volatili, sia dal punto di vista ornamentale sia per i vantaggi che ne derivano alla salute degli uccelli e alla riduzione degli interventi di manutenzione.

Nel caso delle gracule però è indispensabile che la voliera esterna, oltre a essere ben protetta, disponga anche di apposito ricovero chiuso per la protezione termica degli animali durante i mesi freddi.

Costruzione di una voliera esterna

Una voliera esterna per le gracule deve avere il solo fronte di rete metallica (zincata o meglio plasticata), con tutti gli altri lati e il tetto chiusi. Un ottimo aviario è quello con tre lati in muratura, ma voliere più economiche si possono realizzare con tre lati chiusi da lastre di eternit; oppure si può costruire una voliera tutta di rete metallica, proteggendola su tre lati con teli di plastica o meglio ancora con lastre di plastica rigida.

La copertura dell'aviario può essere fatta con eternit ondulato, o con plastica ondulata o anche con lastre di alluminio, che non si riscalda sotto i raggi solari. Si evitino invece le coperture di lamiera, che si riscaldano troppo durante l'estate.

La plastica rigida (ondulata o piana che sia) ha il vantaggio di assicurare un'alta luminosità all'interno dell'aviario, ma tende anch'essa a riscaldarsi alquanto nei mesi estivi; se non si può assicurare all'aviario un'efficace ombreggiatura per mezzo d'un albero frondoso sul davanti, basterà posare sul tetto di plastica dei cannicciata

Qualunque sia il materiale usato, il tetto deve sporgere sul davanti per riparare l'interno della voliera dalle precipitazioni atmosferiche. All'interno della voliera, come detto, si deve costruire uno spazioso ricovero chiuso in cui gli uccelli possano ripararsi quando occorre.

La voliera esternava sistemata in zona priva di umidità e defilata ai venti, con il fronte di rete orientato a sud.

Poiché all'aperto i nemici naturali degli uccelli sono numerosi, non sarà mai troppa la cura posta nella rifinitura delle voliere.

La rete per il fronte dev'essere pesante e di ottima qualità, e va fissata cementandola o dopo averla montata su un telaio rigido di ferro.

Merlo indiano - voliera esterna

Voliera esterna a casetta con doppia porta d'ingresso e aviario a giorno

Il fondo dell'aviario - su cui si stenderà uno strato di terra o di sabbia da rinnovare periodicamente - dev'essere di cemento o di mattoni, per evitare che i topi o altri scavatori possano introdursi attraverso un cunicolo sotterraneo. Se invece si lascia il fondo allo stato naturale bisogna (sempre per impedire l'intrusione dei predoni scavatori) che i muri e/o la rete perimetrale affondino nel terreno per almeno ottanta centimetri. Assai importante è anche un perfetto drenaggio del fondo, per evitare che questo rimanga umido con grave pregiudizio della salute del merlo indiano.

Se il fondo dell'aviario è di terra il drenaggio avverrà naturalmente, a meno che il suolo sia eccessivamente compatto o di natura argillosa; in tal caso si potrà assicurare l'assorbimento o il deflusso dell'acqua, sia piovana sia proveniente dai recipienti per il bagno e l'abbeverata, vangando il terreno o assicurandogli una conveniente pendenza, che faccia confluire il liquido fuori dell'aviario. Se invece la voliera ha il fondo di cemento o di mattoni, per assicurare un efficace drenaggio bisogna che la pendenza faccia confluire il liquido in un solo punto, da cui possa disperdersi. La pendenza del fondo di cemento o mattoni dell'aviario va prevista anche nel caso che debba essere ricoperto da uno strato di terra o di sabbia, perché mancando il substrato naturale è annullata la capacità drenante del suolo.

Nel progettare una voliera si tengano presenti le esigenze della pulizia, che deve potersi effettuare agevolmente e con sicurezza; per evitare il rischio di fughe è bene che la voliera sia munita di doppia porta d'ingresso.

È opportuno che le voliere di grandi dimensioni siano facilmente suddivisibili in più scomparti, per separare soggetti litigiosi o per isolare una coppia in riproduzione o un merlo indisposto bisognoso di tranquillità.

Sistemi di drenaggio del fondo di un aviario all'aperto

fondo naturale

con fondo naturale

fondo cemento superficie

con fondo di cemento gettato in superficie

fondo cemento interrato

con fondo di cemento interrato

Piante per voliere

Le voliere possono essere ottimamente completate con una saggia distribuzione di piante, naturalmente in vaso per gli aviari d'appartamento. Sia dal punto di vista pratico sia da quello estetico si tenga presente che di norma conviene sistemare la vegetazione intorno alla voliera ma non all'interno, dove può dar luogo a vari inconvenienti. Innanzi tutto le piante non si mantengono a lungo in ottime condizioni dentro un aviario con uccelli; in secondo luogo è evidente che una pianta deteriorata o insudiciata, lungi dal contribuire all'estetica dell'aviario, sarà motivo di deprezzamento. Inoltre la presenza di piante all'interno dell'aviario può ostacolare le operazioni di pulizia e la vista degli uccelli.

Sistemazione delle piante

Merlo indiano

In linea generale quindi non è consigliabile collocare delle piante all'interno della voliera, a meno che questa abbia ampie dimensioni e contenga solo pochi volatili, come per esempio avviene quando il contenitore è tutto a disposizione di una coppia di cui si vuole tentare la riproduzione in cattività. In questo caso anzi la presenza di verde all'interno dell'aviario è raccomandabile, perché invoglia i soggetti alla nidificazione, specialmente nel caso del merlo indiano che assai difficilmente si riproduce in prigionia.

Intorno alle voliere esterne la vegetazione serve da frangivento e da schermo solare, oltre ad avere un'importante funzione ornamentale: un aviario circondato dalla vegetazione ha proprietà estetiche ben maggiori di uno campeggiarne in uno spazio vuoto.

voliera esterna vegetazione

Una voliera esterna con vegetazione può invogliare i merli indiani alla riproduzione

Sistemando le piante intorno alla voliera si faccia in modo che queste non entrino in contatto con le parti metalliche dell'aviario o con altre soggette a manutenzione periodica (riverniciatura, pulitura ecc.) per non complicare tali operazioni. Anche le piante rampicanti devono appoggiarsi non a queste parti dell'aviario ma a sostegni appositamente predisposti. Si lasci insomma un agevole passaggio fra le parti dell'aviario di normale accesso e la vegetazione.

Le piante che servono da frangivento devono essere di natura perenne, sempreverdi, mentre è preferibile che quelle con funzione di schermo solare nei mesi più caldi siano, almeno in parte, a foglia caduca.

Accessori per la gabbia

Mangiatoie e abbeveratoi devono essere di materiale agevolmente lavabile come la ceramica, il vetro e la plastica.

Nelle gabbie e nelle voliere interne si collochino dei beverini a sifone.

mangiatoia in metallo

Mangiatoia di metallo

Esistono anche degli abbeveratoi automatici che, collegati a un rubinetto o a un serbatoio, si riempiono automaticamente a mano a mano che gli uccelli consumano il liquido; in tal modo si evita la riempitura quotidiana, ma bisogna provvedere quando necessario alla ripulitura delle vaschette. Questi abbeveratoi automatici sono applicabili anche alle gabbie, ma in genere il loro impiego risulta veramente pratico solo nelle voliere.

abbeveratoio automatico

Abbeveratoio automatico. Il tubo di alimentazione viene applicato in (a) l'acqua fuoriesce da (b) riempiendo la vaschetta (c), che si abbassa e spinge un tappo di gomma a chiudere l'apertura del tubicino (d). Quando la vaschetta è vuota, viene sollevata dal peso d e lascia aprire il tubicino che la riempie nuovamente

Negli aviari esterni si può impiantare una vaschetta ad acqua corrente, a bordi molto bassi in modo che il livello dell'acqua non possa rappresentare per i volatili un pericolo di annegamento. Naturalmente l'acqua di scarico non si deve disperdere sul fondo dell'aviario, ma deve essere fatta defluire all'esterno per mezzo di apposito canaletto. Lo sbocco al di fuori dell'aviario, se abbastanza grande da consentire il passaggio dei volatili o di altri animali, deve essere protetto da rete metallica. Una vaschetta del genere può essere facilmente costruita con cemento e sabbia fine cercando di rendere liscio l'interno o rivestendolo di piastrelle, preferibilmente di color verde. Si tenga presente che se la vaschetta di cemento non ha rivestimento interno, prima dell'utilizzazione dovranno trascorrere una trentina di giorni per dare tempo all'acqua corrente di eliminare i sali ceduti dal cemento. La vaschetta va sistemata in un angolo dell'aviario (non sotto a mangiatoie e posatoi) dove siano ridotte al minimo le possibilità di insudiciamento da parte degli uccelli.

Il bagno periodico in acqua pulita è una necessità per i merli indiani, che devono poter disporre quotidianamente (o almeno due tre volte alla settimana) della vaschetta per le abluzioni. L'acqua per il bagno deve essere a temperatura ambiente, mai riscaldata, ed è importantissimo curare che al termine delle abluzioni gli uccelli, col piumaggio ancora umido, non siano esposti alle correnti d'aria.

Posatoi di canna, legno e plastica Posatoi di canna, legno e plastica


Il posatoio

Posataio a sezione rotonda
1) a sezione rotonda, è troppo piccolo;

Posataio a sezione rettangolare
2) non è adatto alla conformazione della zampa;

Posataio a struttura anatomica
3) a struttura anatomica, è il migliore


Le gracule spargono molta acqua intorno durante le loro abluzioni, al termine delle quali è in genere necessario provvedere alla ripulitura del fondo della gabbia.

Molto importante è anche la scelta dei posatoi che, se non idonei, possono col tempo causare danni alle zampe dei volatili; non si usino perciò le canne, troppo levigate e troppo dure. Andranno bene dei posatoi di legno purché abbastanza grossi da impedire alle dita delle gracule di congiungersi al di sotto. Si tenga presente che i posatoi a sezione ovale o semiovale sono preferibili a quelli con sezione rotonda.

Sia nella gabbia sia nella voliera bisogna sistemare il numero di posatoi strettamente indispensabile; troppi posatoi riducono lo spazio utile per il libero movimento degli alati. È ovvio che i posatoi vanno posti in modo che gli uccelli non possano insudiciare dall'alto i compagni che stanno più in basso, o i recipienti contenenti cibo e acqua.

Coabitazione con altre specie

Merlo indiano

I merli indiani hanno un temperamento docile e socievole, ed è quindi possibile farli convivere con altri volatili d'indole tranquilla, anche se di taglia inferiore.

Dal punto di vista ornamentale un aviario popolato da più specie alate è senz'altro preferibile: è meglio però, in ogni caso, che fra tali specie non vi siano notevoli differenze di taglia e di esigenze alimentari.

Si tenga presente che la coabitazione dei merli indiani con altri uccelli durante l'epoca della riproduzione diventa impossibile, perché tendono a depredare i nidi altrui del loro contenuto.

In ogni caso è bene escludere la coabitazione con altre specie per i soggetti che si vogliono addestrare alla parola.

Pulizia e manutenzione

Gli interventi di manutenzione dell'allevatore servono soprattutto a conservare una scrupolosa pulizia, condizione prima per garantire la buona salute dei merli indiani e di ogni animale in genere.

Mangiatoie, abbeveratoi e altri accessori devono essere sottoposti a lavaggio quando necessario. Le mangiatoie che contengono mangimi freschi facilmente soggetti a irrancidimento vanno lavate almeno una volta al giorno, e ogni volta che se ne rinnova il contenuto.

Particolare cura bisogna porre nel pulire l'interno degli eventuali beverini a sifone; se si formano patine gelatinose o d'altro genere difficilmente eliminabili con un comune spazzolino, conviene versarvi dell'acqua calda con l'aggiunta di pomice o di guscio d'uovo finemente sbriciolato, agitando fortemente per qualche minuto. È meglio non ricorrere a detersivi per pulire i contenitori di cibo e bevande; se li si usa bisogna risciacquare mangiatoie e beverini con la massima cura prima di riutilizzarli, per eliminare ogni traccia di detersivo. Anche i posatoi vanno lavati e accuratamente strofinati con

uno spazzolino non appena presentano tracce d'incrostazioni. Se sono cavi, se ne controlli l'interno per accertarsi che non vi siano annidati parassiti.

L'operazione di manutenzione principale riguarda la ripulitura del fondo della gabbia: la frequenza con cui effettuare tale operazione è determinata dalla grandezza e dal tipo del contenitore e dal numero dei volatili. Per gabbie di modeste dimensioni è necessaria la ripulitura quotidiana, per gabbioni e aviari la frequenza può essere ridotta; comunque saranno le condizioni in cui si trova il contenitore a indicare all'allevatore quando si rende necessario l'intervento.

Se la gabbia è munita di griglia antisporco, non importa con quale materiale si fodera l'apposito cassetto per la raccolta dei rifiuti; l'allevatore potrà usare ciò che gli torna più comodo (qualcuno non ricopre il fondo del cassetto limitandosi a raschiarlo due o tre volte la settimana, ma è un procedimento da evitare, anche perché le deiezioni non cadendo su uno strato di materiale assorbente stentano molto a seccare). Se invece il contenitore manca della griglia antisporco, il sistema più igienico sta nel ricoprire il fondo del cassetto con uno strato di terra naturale asciutta. Questo sistema però è di agevole applicazione nelle voliere e nei gabbioni esterni, mentre per le gabbie tenute in casa conviene fare ricorso alla carta di giornale. L'impiego della sabbia è da sconsigliare perché i volatili possono ingerirla dopo averla insudiciata, il che non può certo giovare alla loro salute; inoltre la sabbia può facilmente cadere fuori dalla gabbia, sporcando il pavimento. Si può fare ricorso alla sabbia solo se si ha la possibilità di rinnovarla giornalmente o al massimo, in caso di gabbie assai spaziose contenenti non più di due o tre volatili, a giorni alterni. Si scelga della sabbia non troppo fine per evitare la possibilità di disturbi al delicato apparato vocale dei merli indiani.

Nelle voliere esterne con fondo naturale basta provvedere quando è necessario alla vangatura del terreno, interrando tutti i rifiuti.

Di tanto in tanto bisogna procedere a una ripulitura generale di gabbie e accessori lavandoli con acqua calda cui sia stato aggiunto un buon disinfettante (per esempio il lisoformio), avendo cura di ripulire attentamente ogni genere di fessura e non trascurando l'interno delle eventuali molle degli sportelli.

Oltre al lavaggio periodico e alla disinfezione e disinfestazione, i contenitori vanno, a periodi più o meno lunghi, sottoposti a completa riverniciatura (meno le parti cromate o plasticate), specie se presentano parti di legno. La verniciatura non solo li renderà come nuovi ma completerà efficacemente l'opera di disinfezione e disinfestazione.

Pure l'eventuale locale d'allevamento, o a maggior ragione la stanza d'uso comune in cui si tiene la gabbia con i merli, devono essere oggetto di meticolosa pulizia periodica. Il pavimento va scopato giornalmente e lavato almeno una volta alla settimana, utilizzando dell'acqua possibilmente calda in cui siano stati sciolti detersivo e lisoformio.

Ogni tanto conviene irrorare un apposito insetticida nella stanza dell'allevamento, sulle pareti, sugli infissi e sulle stesse gabbie.

Se si dispone di un apposito locale d'allevamento o di una voliera esterna con pareti di muratura, almeno una volta all'anno, preferibilmente al termine della stagione riproduttiva, bisogna procedere a una manutenzione straordinaria dando una mano di calce ai muri, riverniciando infissi e accessori vari e stuccando accuratamente ogni crepa o fessura su soffitti, pareti, pavimenti e arredi.

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Debora Romano dott.sa Debora Romano

Debora Romano ha una laurea in biotecnologie veterinarie e si è specializzata nella stesura di articoli scientifici sugli animali da oltre dieci anni. È esperta in report scientifici, analisi dei dati e ricerca scientifica.

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