Epilessia e crisi convulsive nel gatto: guida veterinaria completa

Scritto da Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi nella categoria Gatti
Epilessia e crisi convulsive nel gatto: guida veterinaria completa

Una delle esperienze più spaventose è assistere a una crisi del proprio micio. Può essere sconvolgente e molti non sanno cosa fare. Qual è il modo migliore per confortare il vostro gatto durante un attacco epilettico? Quali farmaci dovrete utilizzare? Hanno potenziali effetti collaterali? Perché il vostro gatto ha avuto un attacco epilettico? Può essere un momento difficile sia nella vita del gatto che nella vostra e siamo qui per aiutarvi.

In quest'articolo parleremo di tutto ciò che c'è da sapere sulle convulsioni dei gatti. Se il vostro gatto ha convulsioni o ha appena avuto il primo attacco epilettico, ci sono diverse cose che da sapere prima di procedere con il trattamento. Cominciamo!

Che cos'è una crisi epilettica

Prima di spiegare nei dettagli perché il vostro gatto sta avendo un attacco, è importante capire esattamente di cosa si tratta. Un attacco epilettico è un'attività elettrica improvvisa e incontrollata nel cervello. È spesso accompagnata da attività muscolare involontaria. Il termine epilessia è usato per descrivere episodi ripetuti di convulsioni. L'epilessia può causare episodi convulsivi singoli o convulsioni a grappolo. Inoltre, le convulsioni possono essere imprevedibili o avvenire in sequenze regolari.

La definizione di convulsioni

Il vostro veterinario potrebbe riferirsi chiamare le crisi "convulsioni". Sono anche chiamate attacchi. Entrambi i termini si riferiscono all'attività elettrica improvvisa e incontrollata che avviene nel cervello del gatto.

Tipi di crisi epilettiche nei gatti

gatto dal veterinario: epilessia

Spesso le crisi epilettiche sono chiamate focali o generalizzate.

Convulsioni generalizzate

Le convulsioni generalizzate avvengono in tutta corteccia cerebrale; spesso colpiscono tutto il corpo.

Convulsioni focali

Le convulsioni focali avvengono in una zona più piccola della corteccia cerebrale e colpiscono solo parti specifiche del corpo. Sono anche chiamate convulsioni parziali.

Crisi di piccolo e grande male

Ci sono due tipi di crisi epilettiche nei gatti: gli attacchi di piccolo e grande male

Le crisi da piccolo male non provocano convulsioni. Il gatto sviene all'improvviso.

Le crisi da grande male portano il gatto a cadere su un fianco e ad avere convulsioni muscolari. Questo è il tipo di crisi è più frequente.

Nessuna delle due tipologie provoca dolore ai gatti, tuttavia spesso sono confusi e disorientati una volta finita la crisi.

Segni di una crisi epilettica

Comprendere e riuscire a riconoscere i segni di un attacco è fondamentale. Ci sono dei segnali d'avvertimento prima dell'attacco, conoscerli può aiutarvi a reagire in modo più efficiente e garantire la sicurezza del gatto durante l'episodio.

Fase pre-ictale

Lo stato pre-ictale o dell'aura avviene pochi istanti prima della crisi. In questa fase, il gatto può mostrare cambiamenti comportamentali come camminare avanti e indietro o in cerchio, vomitare e guaire. In molti riferiscono che il loro micio si comporta in modo nervoso proprio prima di avere un attacco come se sapesse che sta per accadere qualcosa di strano. Alcuni gatti cercano attivamente i loro proprietari mentre altri si nascondono. Questa fase dura solo pochi secondi, ma riconoscere i segni aiuta ad agire rapidamente.

Fase della crisi epilettica

Durante un attacco generalizzato, i gatti in genere cadono su un fianco e diventano rigidi. Poi iniziano le convulsioni e il gatto avrà contrazioni muscolari incontrollabili. Le contrazioni causeranno movimenti a scatti delle zampe, schiocco della mascella e altre azioni simili. Il gatto può anche perdere il controllo delle viscere e defecare o urinare durante un attacco. In genere, la fase convulsiva dura da uno a due minuti. Se dura più di cinque minuti, è fondamentale una visita medica immediata. Questi tipi di convulsioni possono causare danni permanenti al cervello e, a volte, persino la morte.

Fase post-ictale

Lo stato post-ictale avviene dopo la crisi. In questa fase il gatto può avere una paralisi temporanea di uno o più arti. Sarà anche molto disorientato e confuso, specialmente se ha urinato o defecato durante la crisi. È normale che il vostro gatto sembri aver perso la vista, vomiti o abbia altri cambiamenti comportamentali.

Sintomi di convulsioni focali

I segni clinici di convulsioni focali differiscono da quelli delle convulsioni generalizzate. Nelle convulsioni focali, il gatto spesso grida come se soffrisse. I gatti possono anche avere cambiamenti comportamentali e diventare aggressivi, anche se sono normalmente tranquilli. Le convulsioni focali possono anche causare salivazione eccessiva e altri comportamenti atipici.

Il mio gatto ha una crisi: cosa fare

gatto con epilessia

Se notate sintomi dello stato pre-ictale, fate tutto il possibile per garantire la sicurezza del gatto durante la crisi. Ciò significa tenerlo lontano da mobili o cose sul pavimento con cui potrebbe ferirsi. Inoltre, assicuratevi che il gatto si trovi lontano dagli altri animali della casa. Un gatto che sta avendo una crisi può spaventare gli altri animali e portarli ad attaccare o tentare di farlo smettere.

Assicuratevi di tenere mani e dita lontane dalla bocca del gatto durante un attacco. Non è vero che potrebbe soffocare a causa della lingua, è solo una diceria. La natura irregolare e imprevedibile delle convulsioni però può portare il vostro gatto a mordervi per sbaglio.

La maggior parte dei veterinari consiglia di farsi da parte e aspettare che passi. Fate del vostro meglio per restare calmi. I gatti sono molto sensibili all'energia del loro proprietario. Se state andando fuori di testa, seguiranno l'esempio.

Ancora una volta, quando la crisi finisce, il gatto sarà estremamente disorientato e potrebbe non riconoscervi immediatamente. Questo può spaventarlo e causare la fuga o addirittura l'attacco in alcuni casi.

Forse la cosa più importante da fare è osservare, prendere appunti specifici e riferire le informazioni al veterinario.

Più informazioni date al veterinario, meglio sarà in grado di diagnosticare la condizione e formulare un piano di trattamento adeguato. Prendete nota della durata della crisi e della frequenza. Inoltre, controllate se le convulsioni avvengono durante momenti specifici, ad esempio prima di mangiare o quando il gatto è eccitato Esiste la possibilità che il vostro gatto sia stato esposto a tossine? Sta prendendo dei nuovi integratori o farmaci? Tutti questi fattori aiuteranno il veterinario a curare il gatto.

Cosa provoca le crisi epilettiche nei gatti

In alcuni casi, le convulsioni nei gatti sono una condizione inevitabile. Il veterinario potrebbe non essere in grado di individuare la causa sottostante e potrebbe non esserci nulla da fare per evitare la crisi. Tuttavia, in alcuni casi, le convulsioni sono il risultato di un evento specifico o di una sequenza di avvenimenti.

Esposizione a tossine

Molti esperti ritengono che una delle principali cause di convulsioni nei gatti sia l'esposizione alle tossine ambientali. Se un gatto è esposto a tossine come l'antigelo (glicole etilenico), spesso il risultato sono le convulsioni. Inoltre, i farmaci antipulci e anti-zecche per cani possono provocare convulsioni se somministrati a un gatto. I farmaci per pulci e zecche insieme a determinati shampoo, spray e saponi contengono un ingrediente chiamato piretrina. Mentre in genere è sicura per i cani, la piretrina è altamente tossica per i gatti e può causare loro tremori muscolari e convulsioni. Queste tossine possono anche influenzare il sistema nervoso del gatto e portare a una serie di problemi aggiuntivi.

Un'altra causa di convulsioni nei gatti è l'ingestione accidentale di farmaci umani. I gatti sono famosi esploratori, se trovano le medicine del loro proprietario, in particolare antidepressivi e farmaci ADHD, spesso il risultato sarà l'arrivo di gravi convulsioni che richiederanno un intervento immediato. È indispensabile che i proprietari si assicurino che i loro farmaci siano chiusi e fuori dalla portata del gatto. Inoltre, se avete cani e gatti, assicuratevi di non dare mai al gatto qualsiasi medicina per pulci o zecche destinata ai cani.

Trauma cranico

In altri casi, le convulsioni nei gatti sono causate da precedenti danni al cervello. Il gatto si è probabilmente ripreso e non avrà segni del danno precedente quando inizierà l'attività convulsiva. Il trauma cranico può derivare da eventi come essere investiti da un'auto o cadere da un albero. Inoltre, i danni al cervello possono derivare da infezioni, tumori e parassiti. Malattie come la peritonite infettiva felina possono causare lesioni al cervello e provocare danni spesso irreversibili. Tutti questi fattori possono contribuire allo sviluppo di convulsioni.

Cause sistemiche

A volte le crisi possono essere dovute a cause esterne al cervello. Malattie come ipoglicemia, ipertensione non curata, malattie ai reni o al fegato, tumori, meningite e varie infezioni possono provocare delle crisi nei gatti.

Epilessia

I gatti possono anche soffrire di epilessia, che purtroppo non ha una causa identificabile.

Convulsioni indotte dal rumore

Ricerche recenti hanno collegato alcune convulsioni nei gatti a rumori specifici. La condizione si chiama "convulsioni del riflesso audio-genico" e avvengono quando il gatto sente alcuni rumori come picchiettare su una superficie di vetro, un cucchiaio di metallo che tintinna sulla ciotola, lo scricchiolio del foglio di alluminio e persino il suono del Questi sintomi sono stati osservati più comunemente nei gatti più anziani, di circa quindici anni. Molti proprietari si sono detti scioccati dai risultati poiché credevano che i loro gatti fossero sordi. Attualmente sono in corso altre ricerche sull'argomento.

Epilessia idiopatica

L'epilessia idiopatica viene diagnosticata raramente nei gatti, ma può capitare. La condizione si riferisce a un disturbo ereditario ed è comunemente diagnosticata nei cani.

Diagnosi delle crisi nei gatti

gatto veterinario epilessia

La diagnosi delle crisi di un gatto inizia quando il proprietario assiste alla prima crisi del proprio animale. Se il vostro gatto ha un attacco epilettico probabilmente il veterinario gli somministrerà un diazepam iniettabile o una dose di fenobarbital per interrompere la crisi e poterlo esaminare attentamente. Come accennato in precedenza, più informazioni ha il veterinario, più velocemente potrà fare formulare la diagnosi per il caso del vostro gatto. Ci sono una serie di dettagli importanti da tenere in considerazione, tra cui:

  • A che età sono cominciate le crisi?
  • Le crisi avvengono a intermittenza o a intervalli regolari?
  • Quanto durano le crisi?
  • Quanto spesso avvengono le crisi?
  • Il vostro gatto sta prendendo dei nuovi integratori o medicine?
  • C'è la possibilità che abbia ingerito qualcosa di tossico?
  • Notate una correlazione tra le crisi e degli eventi specifici (capitano quando è contento, gli date da mangiare, mentre dorme, ecc.)?
  • Avete notato altri cambiamenti comportamentali (perdita dell'appetito, aggressività, ecc.)?

Al fine di identificare la causa delle convulsioni, il veterinario eseguirà una serie di test che includono esami del sangue e controlli per escludere cause extracraniche. Inoltre, potrebbe essere necessaria l'anestesia generale per consentire al veterinario di eseguire una radiografia del cranio e di prelevare campioni del liquido cerebrospinale (CSF) che circonda il cervello.

Infine, test avanzati come risonanza magnetica (MRI) e tomografia computerizzata (CT) consentono al veterinario di esaminare da vicino la struttura del cervello.

Di che altro potrebbe trattarsi

Ci sono alcune condizioni mediche che imitano i sintomi di un attacco, ma sono qualcosa di completamente diverso. Ad esempio, diversi problemi cardiaci possono far svenire improvvisamente il gatto e potrebbero assomigliare a un piccolo attacco. Inoltre, la mancanza di vitamina B può portare a sintomi che ricordano da vicino le convulsioni, ma sono tutt'altro. Infine, le gatte in calore spesso mostrano segni che i proprietari possono fraintendere e scambiare per convulsioni. Per questo motivo, una diagnosi accurata da parte di un professionista addestrato è fondamentale per assicurarsi che il gatto riceva il trattamento adeguato e necessario.

Come trattare le crisi epilettiche

Ai gatti che soffrono di convulsioni frequenti e quelli a cui viene diagnosticata l'epilessia viene generalmente prescritto un farmaco anticonvulsivante, il più comune è chiamato fenobarbital. Se il fenobarbital non sta avendo effetto sulla frequenza e sulla gravità dell'attività convulsiva, è possibile includere nel piano di trattamento anche un farmaco aggiuntivo come diazepam o gabapentin.

Detto questo, il fenobarbital e tutti i farmaci anticonvulsivanti sono accompagnati da una serie di potenziali controindicazioni. Una rapida occhiata all'elenco degli effetti collaterali può essere abbastanza preoccupante. In più questi farmaci possono causare danni irreversibili al fegato se usati troppo spesso. Per questo motivo, i veterinari devono determinare attentamente se la somministrazione di questi farmaci sia il modo migliore per trattare la condizione.

In altri casi in cui è nota la causa sottostante dell'attività convulsiva, i passaggi per rimuovere la causa saranno una parte necessaria del trattamento. Ad esempio, se un fattore ambientale è alla base delle convulsioni, i proprietari devono fare tutto il possibile per eliminare la tossina specifica dalla vita quotidiana del gatto.

Farmaco Dose orale di partenza Tempo necessario al raggiungimento dello stato di equilibrio Forma parenterale disponibile? Effetti collaterali nel gatto Efficacia nel gatto
Fenobarbitale 1.5-2.5 mg/kg ogni 12 ore 2 settimane si Polifagia, polidipsia, sedazione, atassia, linfoadenopatia Polifagia, polidipsia, sedazione, atassia, linfoadenopatia > 70% di gatti ben controllati o liberi da crisi
Levetiracetam 20 mg/kg ogni 8 ore 1 giorno si Appetenza, letargia, scialorrea Miglioramento del controllo delle crisi in 7/10 gatti scarsamente controllati sul solo fenobarbital; miglioramento del controllo delle convulsioni nel 100% dei gatti con crisi miocloniche riflesse audiogeniche
Zonisamide 5-10 mg/kg ogni 24 ore una settimana no Vomito, diarrea, anoressia, sedazione, atassia sconosciuta
Gabapentin 5-10 mg/kg ogni 8-12 ore sconosciuto no seduzione, atassia sconosciuta
Pregabalin 1-2 mg/kg ogni 12 ore sconosciuto no seduzione, atassia sconosciuta
Diazepam non raccomandato per uso orale nei gatti a causa della potenziale epatotossicità fatale
Bromuro non raccomandato per l'uso nei gatti a causa del rischio di polmonite fatale

Come prevenire le convulsioni

Nella stragrande maggioranza dei casi, per i proprietari non esiste alcun modo reale per prevenire lo sviluppo di crisi al 100%. Detto questo, i proprietari possono garantire la salute e il benessere dei gatti programmando controlli regolari, rimanendo vigili rispetto ad eventuali cambiamenti e agendo in modo efficiente e appropriato. Inoltre, i proprietari possono assicurarsi che il gatto rimanga lontano dai farmaci per l'uomo e per i cani.

Sfortunatamente, la maggior parte delle volte l'unica cosa che si può fare è aiutare a prevenire il peggioramento della condizione. I farmaci possono ridurre la frequenza e la gravità dell'attività convulsiva, ma di tanto in tanto le convulsioni possono ancora verificarsi.

Vivere con le convulsioni

Ancora una volta, l'uso anticonvulsivante a lungo termine può avere effetti gravi e irreversibili sul fegato del gatto. Pertanto, se le convulsioni avvengono a più di due mesi di distanza, molti veterinari sconsigliano i farmaci convenzionali. Detto questo, se il gatto ha avuto un attacco, probabilmente ne avrà un altro. È importante prendere nota delle convulsioni, della loro gravità e della frequenza. Più informazioni ha il veterinario, migliore sarà il piano di trattamento che può presentare. Inoltre, se le convulsioni del gatto cambiano nel tempo, è importante assicurarsi che il veterinario lo sappia, in modo che possa apportare le modifiche opportune ai farmaci.

Assicuratevi anche di offrire al gatto una dieta equilibrata e adatta, è stato dimostrato che aiuta a ridurre la gravità e la frequenza delle convulsioni. Poiché le convulsioni sono spesso una diagnosi permanente, le persone dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di apportare cambiamenti permanenti allo stile di vita in modo da rendere la condizione meno frequente e il più lieve possibile. Come per molte malattie, i cambiamenti nella dieta possono fare la differenza.

Consigliamo di consultare un veterinario olistico in merito alle modifiche specifiche che andranno a beneficio delle esigenze individuali del gatto.

Se le convulsioni del gatto sono frequenti, saranno spesso necessari farmaci anticonvulsivanti a lungo termine. In questi casi, è indispensabile programmare esami del sangue e controlli di routine poiché il medicinale può causare ulteriori problemi di salute. Inoltre, se sono necessari farmaci a lungo termine, si dovrebbero prendere ulteriori precauzioni per garantire che la dieta e l'ambiente del gatto siano liberi da tossine per evitare di causare un maggiore stress al fegato.

Convulsioni nei gatti: considerazioni finali

Alla fine, sappiamo che non volete altro che il meglio per il vostro micio. Rimanete aggiornati sugli ultimi avanzamenti di salute. Gli date solo il cibo migliore. In ogni caso, fareste qualsiasi cosa per assicurarne la felicità e il benessere.

Pertanto, comprendiamo che può essere straziante e frustrante quando sorgono problemi di salute. Purtroppo, le convulsioni sono una condizione che molti dovranno gestire. Anche se può essere veramente difficile guardare il gatto soffrire, ci sono modi efficaci per ridurre sia la frequenza che la gravità delle convulsioni. Dovete assicurarvi che la dieta del gatto sia la migliore per le sue condizioni individuali. Sappiamo che questo può essere un momento difficile sia per il gatto che per voi. Tuttavia, le crisi epilettiche possono essere gestite e i gatti che soffrono di convulsioni possono ancora vivere una vita lunga e felice se trattati correttamente.

Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi

Barbara Lombardi è una veterinaria nonché scrittrice freelance specializzata sul tema della salute e del benessere degli animali domestici. Amante appassionato di cani e gatti, Barbara ha una grande esperienza nella scrittura di articoli sulla cura dei nostri amici animali.

Ti è piaciuto questo articolo? Votalo adesso:

(votato da 66 persone con una media di 4.9 su 5.0)

Lascia un commento

Ci piacerebbe sapere cosa ne pensi. Sentiti libero di inviare un commento e partecipare alla discussione!

Leave this field empty