Parrocchetto della Regina Alessandra: Allevamento, alimentazione e Riproduzione

Scritto da Marco Costa dott. Marco Costa nella categoria Uccelli - 2 commenti
Parrocchetto della Regina Alessandra: Allevamento, alimentazione e Riproduzione

Il parrocchetto della regina Alessandra (Polytelis alexandrae) è un pappagallo dell’Australia chiamato così in onore della Regina Alessandra di Danimarca, che diventò la sposa di Edoardo VII e Regina d’Inghilterra. Altri nomi per questo uccello sono parrocchetto della Principessa Alessandra e parrocchetto della Principessa del Galles.

Sono pappagalli di taglia media lunghi intorno ai 34-46 cm e di 110-120 grammi di peso. Il loro piumaggio è principalmente verde con del rosa sulla gola, una corona blu e piume verde chiaro sulla schiena. Hanno la parte posteriore blu e le piume della coda sono lunghe e sottili, con colori luminosi più nel maschio che nella femmina. Il becco del maschio è rosso corallo, quello della femmina è meno colorato mentre gli occhi del maschio hanno un’iride arancione e quella della femmina è marrone. Sono conosciute tre specie mutanti: Lutino, Blu e Albino.

Di tutti i parrocchetti in Australia, la Regina è uno degli ultimi conosciuti perché nel suo habitat naturale è molto sfuggente. Vive nelle foreste aride e nelle riserve piene di piante come l’eucalipto, lo spinifex e l’acacia e vive in piccoli gruppi fuori dalla stagione dell’allevamento. Si aggirano intorno all’area per il cibo e l’acqua e sono dei pappagalli con comportamenti molesti – nei quali il gruppo si rivolta contro un predatore per inseguirlo.

Allevamento

Se in libertà questi uccelli tendono a vivere in gruppi per lunghi periodi di tempo, gli allevatori esperti consigliano di tenere solo una coppia per recinzione. Possono vivere con altri parrocchetti pacifici come la famiglia degli Erba Parrocchetti. Se li tieni in una gabbia, è consigliabile avere una coppia di uccelli in quanto sono animali socievoli e hanno bisogno di stare in compagnia.

Questi uccelli hanno bisogno di fare molto esercizio quindi una voliera può essere la migliore opzione per loro. Se devono vivere in una gabbia, è meglio prenderne una il più grande possibile, oltre a offrire loro del tempo fuori dalla gabbia per fare esercizio. Una misura ideale di volo sarebbe di 4 metri per 1 metro di larghezza. Essendo degli uccelli molto curiosi, quando sono fuori dalla loro gabbia andranno alla scoperta del loro ambiente quindi rendere le stanze alle quali potranno accedere a prova di pappagallo è una buona idea.

Se tieni questi uccelli all’esterno, si sono adattati molto bene al clima italiano e saranno felici con una casetta notturna isolata nella quale appoggiarsi.

Pur non essendo degli uccelli rumorosi, i Parrocchetti possono emettere suoni e rumori acuti, molto spesso quando sono spaventati ma anche durante la stagione riproduttiva. Per la maggior parte del tempo sono uccelli molto tranquilli, amichevoli e intelligenti che, se allattati a mano, legheranno molto con la loro famiglia.

Questi uccelli non si bagneranno molto spesso ma apprezzeranno un bagno spray con una pioggerellina d’acqua, in particolare nei giorni più caldi.

Per quanto riguarda la salute, questi uccelli sono portati ad avere vermi, quindi un trattamento anti-vermi regolare è consigliato per evitare ogni problema, di solito intorno ai tre mesi. Questo perché amano rovistare a terra per cercare il cibo e quindi sono più portati ad avere parassiti.

Alimentazione

Un mix di semi per parrocchetti grandi è l’ideale per questi uccelli tra le verdure, l’erba e la frutta. Apprezzeranno le uova in alcune occasioni e il mais dovrebbe essere sempre a disposizione.

È corretto anche includere il pellet nella dieta per assicurarsi che tutti gli elementi nutritivi siano presenti. Quando hanno dei pulcini, dar loro da mangiare dei semi germogliati è un’altra buona opzione per aiutare i genitori a bilanciare gli elementi nutritivi del piccolo. Questo può includere fagioli germogliati e semi di girasole.

Un’ampia gamma di frutta e verdura può venire loro offerta per vedere cosa apprezzano. Bietola, indivia, broccoli, patate dolci e barbabietole ma anche verdure normali come spinaci, cavoli e carote. Spesso apprezzano le pannocchie e le mele.

Le erbe selvatiche sono uno spuntino ottimo per questi uccelli, ma attento a dove le prendi – se sono sul bordo della strada potrebbero essere entrate in contatto con pesticidi ed essere quindi pericolose. Molte persone coltivano erbe selvatiche, per la disperazione dei giardinieri, per essere sicuri della loro origine.

Riproduzione

In libertà, i parrocchetti non hanno un periodo impostato ma sono portati alla riproduzione dalle giuste condizioni, di solito quando c’è una grande quantità di cibo. Faranno il nido in un albero di eucalipto o una quercia e faranno da quattro a sei uova. L’incubazione è di circa 19 giorni e mettono le piume a circa 35 giorni.

In cattività si dice che a volte abbiano difficoltà nel riprodursi. Innanzitutto hanno bisogno di una scatola-nido di circa 25 cm quadrati con un’altezza di 50-60 cm e un buco d’ingresso largo circa 10 cm. È meglio appendere la scatola del nido nella casetta notturna ricoperta e in un punto molto alto. La femmina fa l’incubazione con il maschio che le porta il cibo così da non dover abbandonare il nido.

Quando i piccoli mettono le piume, vengono nutriti da entrambi i genitori per circa quattro o cinque settimane fino alla completa indipendenza. La maturità arriva dai sette mesi ad un anno e mezzo a seconda dell’uccello, e la riproduzione non dovrebbe essere permessa fino al raggiungimento dei due anni. La ragione principale che può rappresentare un problema è che la femmina rompe le uova se qualcosa la spaventa. Per questo motivo alcuni allevatori usano una scatola-nido particolare per evitare questo problema. Queste scatole contengono degli scalini per permettere agli uccelli di arrampicarsi e scendere alle uova e poi camminare dove sono situate le uova. Un’altra opzione sono le scatole a forma di L che funzionano in maniera simile.

Conclusione

Sono uccelli intelligenti e amichevoli che verranno addomesticati con facilità e che legheranno con l’intera famiglia, non solo con una persona. Sono meno rumorosi degli altri parrocchetti e si adattano alle nuove case. Per chi cerca di allevarli, con alcune modifiche rispetto al normale dovrebbe essere relativamente semplice.

Marco Costa dott. Marco Costa

Marco Costa si è laureato alla facoltà UAB Barcelona, conseguendo con lode una laurea in scienze veterinarie. Ha lavorato nella pratica di piccoli animali ed equini per alcuni anni, prima di scegliere di concentrarsi esclusivamente sugli animali da compagnia. Ha sviluppato un interesse speciale per la medicina interna e l'oftalmologia.

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2 Commenti
  1. Carlo melis

    Si molto ben strutturato molto densondi notizie interessanti. Bravi
  2. Massimo

    Realmente utile ed esplicativo. Grazie
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