Le malattie dentali nei gatti

Scritto da Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi nella categoria Gatti
Le malattie dentali nei gatti

Le malattie dentali sono un problema molto comune che colpisce sia i gatti giovani che quelli più anziani, infatti si pensa che una volta raggiunti i tre anni di età (ma anche di più) circa l’85% dei gatti inizi ad avere i suddetti problemi.

Nei gatti più anziani (esattamente come per gli umani) questi disturbi tendono a verificarsi più frequentemente e anche in maniera più seria. In genere vengono associati all’accumulo di placche gengivali (causate dalla presenza di batteri nella bocca) e alla formazione di tartaro…e tutto ciò può causare la “malattia paradentale”, ovvero una condizione che colpisce il dente e la struttura circostante la cui funzione è mantenere il dente ben saldo e sano.

La placca non è altro che uno strato di batteri che si depositano sulla superficie del dente e, sebbene nella fase iniziale non sia ben visibile, è possibile rilevarne la presenza attraverso una soluzione orale usata dai dentisti. Con il tempo questo strato si estende e diventa più spesso, tanto da poter essere visto ad occhio nudo sotto forma di macchie grigie o biancastre sui denti.

È importante occuparsi delle placche poiché sono la causa più comune di malattie dentali, quindi, con una giusta prevenzione, è possibile evitare ogni problema. Per rimuovere la placca è necessario utilizzare uno spazzolino per mantenere le gengive sempre pulite e sane.

Tartaro

Se non ci si occupa della placca, questo strato si può irrobustire a causa di tutte le sostanze che si depositano su esso, come ad esempio il calcio. Ebbene questo strato duro e calcificato è conosciuto con il nome di “Tartaro”.

Grazie al suo aspetto giallastro o marroncino è facilmente visibile ad occhio nudo e nei casi più severi si può depositare in quasi tutta la superficie del dente. Purtroppo a causa della sua consistenza più dura e resistente, spazzolare i denti non è sufficiente per rimuoverlo e sarà quindi necessario l’intervento di un veterinario qualificato.

Questa condizione può colpire i gatti di qualsiasi età, infatti possono esserne affetti anche i gattini più giovani, e la gravità può variare di caso in caso. Sono tanti i fattori che incidono sulla formazione del tartaro:

  • Dentatura
  • Alimentazione
  • Infezioni
  • Cura dentale o mancanza di essa
  • Condizioni chimiche della cavità orale – presenza di batteri o altri cambiamenti
  • Genetica – alcuni gatti possono essere geneticamente più predisposti di altri a malattie dentali

I fattori che incidono sui disturbi dentali

La dentatura

Se i denti sono posizionati in maniera anomala vi è un maggiore rischio di formazione del tartaro e delle placche questo perché, in questo modo, i denti non vengono puliti dalla naturale abrasione che si effettua quando il cibo viene masticato. Tra le cause che provocano questo disallineamento vi sono:

Razza

Quasi tutte le razze che hanno il muso schiacciato (tipo il Persiano, il Chincillas, il British e Exotic Shorthairs) hanno i denti posizionati male, talvolta anche in maniera piuttosto seria. La loro mandibola è troppo piccola per accogliere tutti e denti e ciò causa disallineamento e sovrapposizione.

Permanenza dei denti decidui

ovvero i cosiddetti “denti da latte”. Se nonostante la crescita dei denti da adulto continuano ad esserci i denti da latte si può verificare un mal posizionamento dentale.

Traumi o anormalità congenite

alcuni gatti hanno un’insolita mandibola dovuta ad una anomalia congenita (fin dalla nascita o formatasi in fase di crescita con la maggiore esposizione della parte superiore o inferiore del muso) o come risultato di un trauma (tipo una frattura). Ovviamente anche questo può causare un disallineamento.

Alimentazione

Ebbene sì, anche l’alimentazione gioca un ruolo importante. Nutrire il micio esclusivamente con cibo morbido o umido non permette quell’abrasione necessaria per contrastare la formazione della placca. Infatti il cibo stesso si può accumulare su/intorno al dente e agevolare la formazione della placca e la crescita di batteri nocivi. Al contrario, il cibo secco costringe il micio a masticare e permette, in questo modo, l’attrito. Tuttavia la relazione che c’è tra il cibo e le condizioni dentali non si può basare solo sulla consistenza del cibo, ma bisogna fare attenzione anche ai suoi ingredienti.

Ci sono alimenti indicati specificamente per prevenire la formazione del tartaro e della placca che puoi richiedere direttamente al tuo veterinario. Si possono trovare sia sotto forma di cibo solido (croccantini o biscottini) che in forma umida con un piccola quantità di cibo solido all’interno che permette l’attrito tra i denti.

Infezioni

Alcune infezioni sono associate alla gengivite e il tuo veterinario potrebbe richiedere degli esami specifici per verificare anche la presenza del virus d’immunodeficienza felina (FIV), della Leucemia felina (FeLF) e del Calicivirus (FCV). La FIV e la FeLV possono causare l’immunosoppressione e condurre alla gengivite o a malattia parodontale, mentre la FCV può causare gengivite cronica e stomatite (infiammazione delle gengive e della bocca)

Frequenza degli esami

In genere il proprio felino dovrebbe essere sottoposto ad un controllo dentistico almeno una volta all’anno, tuttavia i tempi possono variare a ogni tre/sei mesi se il micio soffre di una qualche patologia. Prima il problema viene identificato più veloce sarà la guarigione. Ma è bene che tu sappia che è inutile sottoporre il gatto a visite continue in quanto questo tipo di patologie si sviluppano gradatamente e spesso, purtroppo, i sintomi si notano quando la condizione è già in stato avanzato ed è necessario rimuovere il dente.

Malattia periodontale

Con questo nome si designano tutte quelle malattie che colpiscono l’area circostante esterna del dente. Le più comuni sono:

Gengivite

La gengivite è altro che l’infiammazione delle gengiva (il tessuto attorno al dente). È una condizione molto comune e la si può trovare nei gatti di qualsiasi età e con diversi gradi di severità.

  • Leggera – molto comune nei gatti di qualsiasi età. Si può sviluppare anche dopo sole 48 ore dalla rimozione della placca dentale. Per fortuna questa condizione non colpisce la radice del dente e una buona cura dentale può contrastarne l’avanzamento.

  • Moderata – anche questa è molto comune. Se la placca si accumula sul dente, con il passare del tempo la gengiva si infiammerà sempre più. In alcuni casi si può osservare il recesso gengivale già da questo stadio, infatti si vedrà la gengiva che pian piano si allontana dal dente e, in questo modo, è più facile l’accumularsi di cibo, batteri, placche e tartaro sul dente. Se invece il tartaro non si è ancora formato è possibile prevenirlo con una regolare cura dentale, tuttavia è difficile invertire il processo di recessione gengivale.

  • Grave – per un gatto può essere molto dolorosa. Possono verificarsi sintomi quali ipersalivazione, alitosi, difficoltà nel mangiare, sanguinamenti dalla bocca oppure potresti anche vedere il tuo micio che si infila le zampette in bocca. In questi casi vi è un massiccio accumulo di placca e tartaro sui denti. Anche l’arretramento gengivale è piuttosto comune, tuttavia non è sempre evidente dal momento che le gengive sono molto infiammate. Purtroppo in questi casi, il dente sarà molto più esposto rispetto ai casi più moderati e sfortunatamente non sarà possibile invertire il processo di arretramento attraverso lo spazzolamento dato che le gengive saranno troppo sensibili. Quindi sarà necessario procedere con un anestetico per portare a termine la pulizia. Nei casi più gravi di recessione gengivale potrebbe essere necessario rimuovere il dente. Quindi è meglio pulire i denti regolarmente per evitare che il problema si verifichi nuovamente in futuro.

Intorno ai cinque mesi di età i gatti sviluppano una lieve gengivite che potrai notare tu stesso grazie all’alito pesante che avrà il tuo micio. Ma non temere, ciò è dovuto alla comparsa dei denti permanenti e alla perdita di quelli da latte, quindi non spaventarti se trovi un dente sul pavimento di casa! È tutto normale e in genere ci vorranno dalle 4 alle 6 settimane per avere tutti i denti da adulto. In ogni caso, se vedi che il tuo gatto mostra un certo fastidio o che magari sente dolore, portalo dal veterinario per una visita.

Periodontite

Questa è una condizione piuttosto avanzata che colpisce più spesso i gatti più anziani. Le gengive, oltre ad essere molto infiammate, sono arretrate e spesso vi è la presenza di tartaro sul dente. Anche i legamenti attorno al dente e quelli che lo so supportano sono danneggiati e spesso si rompono causando l’esposizione della radice del dente rendendolo, così, piuttosto instabile. Le infezioni batteriche sono molto comuni e possono anche esservi fuoriuscite di pus. I sintomi sono piuttosto simili a quelli di una gengivite grave. In alcuni casi l’estrazione è l’unica soluzione rimasta.

Stomatite

La stomatite è un’infiammazione che colpisce la cavità orale, ovvero l’interno della bocca. I gatti possono soffrire di una condizione detta stomatite linfoplasmacellulare o meglio conosciuta come gengivostomatite cronica. L’infiammazione si diffonde dal dente fino ad altre parti della bocca e sebbene le più colpite siano le retrostanti si può espandere ovunque.

Non si conosce ancora la causa esatta che scatena questa condizione, ma spesso viene associata al Calicivirus (FVC) e al Virus d’immunodeficienza felina (FIV). In ogni caso, sebbene vi possa essere la presenza di tartaro e placca, il livello di infiammazione non è omogeneo e quindi si pensa sia il frutto di un disturbo della fisioregolazione immunitaria il quale causa in alcune zone una reazione più aggressiva alla presenza di batteri o di agenti infettivi.

È una condizione estremamente dolorosa che provoca difficoltà nel mangiare, ipersalivazione, riduzione dell’appetito con conseguente perdita di peso e il tuo gatto tenderà a portarsi la zampina in bocca per cercare di alleviare il dolore.

Vi sono varie cure come ad esempio la pulizia dei denti eseguita da un veterinario, la cura domestica, un ciclo di antibiotici e di antinfiammatori. Ovviamente la risposta alla terapia non è uguale in ogni felino ed alcuni dovranno pendere del corticoidi per tenere sottocontrollo l’infiammazione oppure degli antinfiammatori più potenti o degli immunosoppressori. Nei casi più seri, invece, l’estrazione è la soluzione migliore per rimuovere i batteri più resistenti.

Riassorbimento dentale

Questa condizione è molto frequente sia nei gatti giovani che negli adulti e si crede che circa il 70% dei gatti al di sopra dei 5 anni ne abbia sofferto almeno una volta.

Questa è un’erosione dentale che in genere colpisce la parte posteriore del dente subito prima della gengiva, ma in alcuni gatti è anche sottocutanea. La causa è sconosciuta, ma è stata rivenuta la presenza di alcune cellule dette “odontoblasti” le quali si insinuano nel dente e danno l’illusione ottica che si stia formando uno strato gengivale sopra il dente stesso il che non è del tutto scorretto, dato che la gengiva si infiamma proprio a causa di questa perforazione che ne causa la successiva escrescenza.

È possibile verificare la suddetta malattia attraverso una radiografia o una sonda effettuate sotto anestesia. A causa del dolore provocato da tale condizione, il tuo gatto mostrerà chiari sintomi di fastidio. Se ignorata può causare una graduale erosione del dente fino a che non si romperà del tutto lasciando solo la radice incastrata nella gengiva. Diversamente dagli umani, i denti infetti non cadranno spontaneamente, bensì dovranno essere rimossi chirurgicamente.

Fratture

Prima di decidere se estrarre o meno un dente è necessario esaminarli tutti uno per volta. In genere i denti con delle fratture che hanno raggiunto la dentina o la cavità cellulosa (punto in cui vi sono i vasi sanguigni e i nervi) devono essere rimossi per risparmiare al povero micio dei dolori allucinanti e per evitare lo sviluppo di un’infezione alla radice del dente. Se invece la frattura si presenta solo nella parte superiore lasciando immune la dentina e la gengiva non ce ne è bisogno. Tuttavia, lo smalto presente sui denti dei gatti è così sottile che quasi tutte le fratture comporteranno la rimozione. La sonda è un ottimo metodo per verificare la presenza di una frattura, ma ci sono anche altri sintomi che potresti notare tu stesso, come ad esempio l’ipersalivazione o se il tuo micio ha iniziato a infilarsi le zampine in bocca o se hai notato che ultimamente sfrutta solo un lato della bocca per la masticazione.

Pulizia e rimozione dei denti nei gatti

Ovviamente nessun animale se ne starà buono e fermo durante una visita ai denti, perciò prima sarà necessario effettuare una lieve anestesia, ma purtroppo spesso i disturbi dentali vengono trascurati se non totalmente ignorati! Inoltre ricordati che, sebbene l’anestesia possa essere alquanto spaventosa, è meglio agire il prima possibile per risolvere il problema nel minor tempo e con un’anestesia più leggera possibile. Ovviamente prima procedere in questo modo il tuo veterinario farà delle analisi per verificare al meglio la situazione e per evitare qualsiasi rischio possibile. Infine se sei davvero preoccupato per il tuo gatto parlane con il tuo veterinario.

Barbara Lombardi dott.ssa Barbara Lombardi

Barbara Lombardi è una veterinaria nonché scrittrice freelance specializzata sul tema della salute e del benessere degli animali domestici. Amante appassionato di cani e gatti, Barbara ha una grande esperienza nella scrittura di articoli sulla cura dei nostri amici animali.

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